Le fibre ceramiche refrattarie (RCF) sono state sviluppate per le loro eccellenti proprietà isolanti e la resistenza alle alte temperature. Utilizzate in numerosi settori industriali, dalle fonderie alla produzione di componenti ad alte prestazioni, hanno rappresentato a lungo una soluzione tecnica efficace.
Negli ultimi anni, però, la crescente attenzione alla salute dei lavoratori e alla sicurezza ambientale ha portato a una profonda revisione del loro inquadramento normativo in Europa.
Stato normativo 2025
Secondo il regolamento CLP (Reg. 1272/2008/CE, Allegato VI), le RCF sono oggi classificate come:
- Cancerogene di categoria 1B (H350i): “può provocare il cancro per inalazione”.
- Identificate con Index No. 650-017-00-8.
Inoltre, le RCF aluminosilicatiche e zirconia-aluminosilicatiche sono state inserite nella Candidate List delle sostanze SVHC (Substances of Very High Concern) ai sensi del REACH (art. 59).
Non sono al momento incluse nell’Allegato XIV (Autorizzazioni), ma il loro status di SVHC implica obblighi stringenti per i produttori e gli utilizzatori.
Cosa cambia per articoli e miscele
- Se le fibre ceramiche sono contenute in miscele, si applicano le regole di etichettatura e SDS.
- Se fanno parte di articoli (per esempio sleeves o componenti refrattari), la normativa distingue chiaramente:
- Non è obbligatoria una Scheda di sicurezza (SDS).
- È però obbligatoria la comunicazione REACH, art. 33, quando la concentrazione di RCF ≥ 0,1% p/p.
- Dal 5 gennaio 2021 è scattato l’obbligo di notifica SCIP per tutti gli articoli contenenti RCF.
La giurisprudenza europea (Sentenza CGUE C-106/14) ha inoltre ribadito che la soglia dello 0,1% deve essere calcolata per ciascun articolo componente, e non sull’intero prodotto finale.
Impatti pratici per le aziende
Le aziende che immettono sul mercato articoli contenenti fibre ceramiche devono:
- Informare clienti e distributori professionali indicando la presenza di RCF.
- Rispondere entro 45 giorni a eventuali richieste da parte dei consumatori.
- Garantire un’adeguata gestione del rischio durante lavorazioni, smaltimento e manutenzione (DPI, aspirazione, gestione polveri).
- Aggiornare etichette e documentazione, riportando il pittogramma GHS08 (pericolo salute) e la dicitura “Danger”.
Verso soluzioni più sicure
Alla luce di questa evoluzione normativa e delle preoccupazioni per la salute, molte aziende stanno accelerando la transizione verso prodotti RCF-free.
Jodovit, da anni impegnata in questo percorso, propone oggi soluzioni completamente prive di fibre ceramiche, sicure, conformi e ad alte prestazioni, capaci di rispondere alle esigenze produttive senza compromettere la tutela dei lavoratori e il rispetto delle normative.
Conclusioni
Le fibre ceramiche refrattarie, pur avendo avuto un ruolo tecnico importante, sono oggi riconosciute come sostanze cancerogene e incluse tra le SVHC. Le aziende devono quindi affrontare obblighi precisi di comunicazione e gestione, che incidono sulla catena di fornitura e sulla responsabilità verso i clienti.
In questo contesto, Jodovit conferma la propria attenzione al tema della sicurezza, dedicando risorse ed energie allo sviluppo di soluzioni RCF-free. L’obiettivo è offrire prodotti che non solo garantiscano elevate prestazioni, ma che rispecchino anche i più alti standard di tutela per chi lavora ogni giorno con questi materiali.



